I sintomi della prostatite cronica, oltre a quelli derivanti dalla vera e propria infiammazione della ghiandola (bruciori uretrali, minzione frequente, getto ostacolato e sgocciolante), sono quelli conseguenti all’infiammazione dei nervi pudendi.
Il plesso pudendo dà rami sia motori (per erezione, ejaculazione, minzione), che sensitivi con innervazione del perineo, dell’ampolla rettale, della vescica, del pene, degli inguini, dei testicoli e dell’ano. Disuria ed ematuria, questi i termini tecnici atti ad indicare dolore durante la minzione ed emissione di perdite ematiche con l’urina, possono poi comportare dolore anche durante i rapporti sessuali e l’eiaculazione, nonché durante la defecazione.
Quando la prostatite cronica si manifesta in soggetti molto giovani, una domanda che ci si pone spesso riguarda la possibilità di fare attività sportiva, non tanto in misura leggera, quanto più a livello semi-agonistico.
I sintomi, facilmente individuabili, tra cui dolore inguinale tendente ad irradiare tutta l’area pubica, potrebbero infatti presentarsi in modo oltremodo fastidioso durante la prestazione fisica, costringendo la persona ad una resa decisamente minore. E’ chiaro che il soggetto giovane, dopo quindici giorni di cura, desidererà tornare alle precedenti attività, soprattutto considerando che siano sufficienti cinque giorni di somministrazione medicinale, per far scomparire il dolore all’inguine e far sgonfiare i testicoli.
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