Prostatite abbatterica
Ma se la causa meccanica è spesso uno dei fattori che concorrono a favorire l’insorgenza della prostatite acuta, senza dubbio è, soprattutto all’inizio, l’infezione batterica a produrne, i veri devastanti effetti.
Ma come… mi si obietterà da più parti, non esistono anche le prostatiti abatteriche? La mia risposta sarà per molti una delusione (per altri invece una conferma alle proprie idee)… ma le prostatiti abatteriche, intese come fenomeno di innesco iniziale, PRATICAMENTE NON ESISTONO.
Ma allora gli esami di laboratorio che spesso dimostrano assenza di batteri nel secreto prostatico, nello sperma o nelle urine sono sbagliati?
Sicuramente no ma, in questo caso molto verosimilmente ci troviamo di fronte ad una di queste tre possibilità:
1) probabilmente le colture o le tecniche di rilevamento non sono state adeguate ad evidenziare anche i cosiddetti batteri difficilmente culturabili come Chlamydiacee, Micoplasmi, Ureaplasmi, Gonococchi che tutti insieme sono al giorno d’oggi i veri responsabili di circa l’80% di tutte le prostatiti acute.
2) i batteri, pur esistenti sono rimasti sequestrati all’interno di strutture acinari ostruite dall’infiammazione. Tali batteri talvolta si rendono invece evidenti nelle urine dopo accurato massaggio prostatico
3) i batteri veramente non ci sono più in quanto la iniziale prostatite è guarita e l’attuale causa della sintomatologia è ormai dipendente dal conseguente spasmo della muscolatura perineale associata alla suaccennata infiammazione dei nervi del plesso pudendo.