Anatomia Patologica della Prostata
Potrei adesso fare un’esposizione di livello Universitario circa i quadri anatomopatologici che possiamo trovare nell’uretra e nella prostata durante le prostatiti acute e/o croniche, ma non farei altro che camminare sulle tracce di tutti coloro che mi hanno preceduto e che di solito non sono riusciti a risolvere poi nei fatti la malattia. Seguendo questa logica inoltre non troverebbe posto la trattazione della muscolatura del pavimento perineale nè del plesso pudendo che come vedremo invece, tanta responsabilità hanno nella sindrome del dolore pelvico cronico (CPPS).
Chi volesse perciò conoscere l’anatomia patologica della malattia, la ritroverà nei testi scientifici (se non lo ha già fatto, uno per tutti è la Bibbia dell’urologo: Campbell’s Urology).
Chi vuole invece vedere con occhi più nuovi il problema mi segua.
Tanto per cominciare mettiamo da parte la pur importantissima classificazione delle prostatiti, stilata dal National Institute of Healt degli USA(NIH-CPPS) che divide tale malattia in forme acute e forme croniche batteriche e abatteriche aggiungendoci la prostatodynia, che comprende una moltitudini di disturbi della prostata (tipo la sindrome dell’uretra maschile) nei soggetti con poche ( meno di 10 per campo) cellule infiammatorie, ma che nei fatti è sempre un dolore di tipo prostatitico non però inquadrabile secondo gli estensori di tale classificazione in alcuna delle categorie succitate.
Ritorniamo invece a quella serie di complessi apparati descritti nell’anatomia aggiungendovi la dovuta attenzione alle alterazioni della muscolatura del pavimento pelvico e del plesso pudendo.
Leggi l’articolo su: