Per i soggetti affetti da prostatite, potrebbe essere di fondamentale importanza seguire una dieta particolare allo scopo di ridurre i sintomi della patologia. E’ ovvio infatti, che una disfunzione di questo tipo, ossia un’infiammazione che interessa la prostata e quindi prevalentemente l’apparato urinario, possa essere combattuta soprattutto eliminando quei cibi insalubri presenti quotidianamente sulle nostre tavole.
Una corretta dieta per la prostatite, è in grado quindi di alleviare i fastidi procurati al paziente affetto dal problema, e calmare l’infiammazione batterica.
La prima cosa da fare è privare i batteri, che vivono e prolificano nel rigoglioso tessuto prostatico, degli alimenti di cui si nutrono. Questi andranno sostituiti con altri cibi e sostanze in grado di irrobustire l’organismo ed aiutarlo a combattere l’infezione. Il consiglio non è quello di eliminare tutti i cibi potenzialmente nocivi in una volta sola, piuttosto procedere gradualmente, in modo che l’organismo non ne risenta troppo.
La Società Italiana di Urologia ha messo a punto una lista di cibi nemici ed amici della prostata.
- Fra gli alimenti dannosi, in pool position, ci sono senz’altro il pepe, il peperoncino e spezie varie, i crostacei, gli insaccati, gli alcolici (birra compresa), i superalcolici e il caffé.
- Fra gli alimenti consigliati troviamo invece quelli contenenti sostanze antiossidanti, ovvero ricchi di vitamine A, C, E, selenio, zinco e manganese, quali carote, broccoli, cavolfiori, peperoni, noci, carni rosse, fegato e cereali integrali. E’ inoltre consigliato bere almeno due litri di acqua al giorno, per evitare che l’urina ristagni e favorire il lavaggio dei microorganismi. Il fine ultimo della dieta per la prostatite è infatti quello di rimuovere i batteri.
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