Le prostatiti possono presentarsi in varie forme, di origine batterica o infiammatoria.
La prostatite più comune è quella di origine batterica, causata da una formazione batterica originata dall’intestino crasso e risalita attraverso l’uretra. I rapporti sessuali a rischio possono essere considerati i maggiori agenti causali di questo tipo di contaminazione, denominata ascendente.
La prostatite acuta si manifesta di solito con sintomi molto più evidenti rispetto alla fase cronica, tra cui febbre, bruciore urinario, urgenza associata ad un’aumentata frequenza minzionale. Per evitare ulteriori complicazioni, la prostatite acuta va presa in tempo e curata con appositi antibiotici, la cui somministrazione dovrà essere protratta fino alla scomparsa definitiva della malattia. E’ importante infatti, non interrompere la terapia finchè i sintomi non siano completamente scomparsi ed astenersi dalla pratica sessuale. Estendendo la terapia al partner ed assumendo molti liquidi, ci si esporrà in misura minore al possibile rischio di una ricaduta.
Nella fase cronica i sintomi diventano invece più sfumati, ma compaiono i molto più invadenti dolori perineali, inguinali, sovrapubici, anali e scrotali. Possono arrivare anche le alterazioni della sfera sessuale, con deficit erettili ed ejaculazione precoce. I pazienti affetti da prostatite cronica, sono generalmente quelli che avendo in passato trascurato forme più lievi, avvertono ad intervalli più o meno regolari, dolori addominali e nell’area genitale. Talvolta si tratta di soggetti costretti all’utilizzo del catetere, che abbiano subito traumi dell’apparato urinario o affetti da infezioni sistemiche.
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