Molti pazienti affetti da prostatite cronica presentano bassi livelli di capacità fecondante. Questa situazione deriva da due diversi fattori, congiunti o disgiunti a seconda che la prostatite sia abatterica o batterica. Circa il primo fattore, ricordiamo che il secreto prostatico, cioè quel liquido prodotto fisiologicamente dalle cellule del parenchima ghiandolare, ha molteplici effetti sugli spermatozoi. Tale liquido infatti, oltre a diluire la massa degli spermatozoi  prodotta dal parenchima testicolare e pertanto oltre a migliorare la fluidità ed aumentare il volume dell’ejaculato, contiene fattori di nutrizione che aumentano la motilità e allungano la vita degli spermatozoi. Inoltre il secreto prostatico contiene sostanze antibatteriche naturali (lo zinco).

Nella prostatite cronica batterica, soprattutto ove l’agente infettante sia la Chlamydia Tracomatis, c’è una specifica tossicità del batterio, che si manifesta con alterazioni a carico della testa degli spermatozoi, i quali di conseguenza perdono la capacità fecondante sia per alterazioni della loro vitalità che del movimento.

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