Spesso capita che, parlando di prostatite cronica, gli specialisti spaventino i giovani negando loro qualsiasi possibilità di guarigione. Dire ad un ragazzo di venti o trent’anni che la prostatite cronica lo perseguiterà con dolori e bruciori perineali, anali, difficoltà di erezione ed eiaculazioni precoci, durante tutto il corso della sua esistenza, si connoterebbe più come una condanna, molto lontana da una reale diagnosi.

Di prostatite cronica infatti si guarisce, e lo stesso avviene per altre malattie etichettate come croniche. Sarebbe infatti erroneo ricondurre i molteplici casi clinici esistenti, ad un’unica e generica situazione.

Si può guarire dalla prostatite cronica e la terapia non deve necessariamente durare dei mesi.

Un trattamento idoneo è infatti il punto fondamentale da cui partire per evitare il ripresentarsi della patologia, tendenzialmente recidiva. Una causa molto frequente che genera la ricomparsa della disfunzione, consiste nel curare la prostatite cronica come se si trattasse di una forma acuta.

Da non sottovalutare la durata della malattia. Se la sindrome prostatica perdura da molto tempo, oltre la prostata, sarà necessario sanare tutte le strutture pelviche che la circondano (muscoli del perineo, nervi pudendi, ecc) verosimilmente logorate dalla patologia, in un periodo così lungo.

>> Torna alla sezione “Domande Frequenti”