La prostatite acuta è un’affezione della ghiandola prostatica dovuta a prolificazione batterica. I batteri più comunemente responsabili della malattia sono gli enterobatteri, ossia l’Escherichia coli, il Proteus mirabilis, la Klebsiella, l’Enterococco, ecc.
In questi casi, l’infezione è di solito autotrasmessa dall’ampolla rettale per via transparietale o linfatica. Nel caso invece in cui la malattia sia conseguente ad un rapporto sessuale, allora i germi responsabili sono di solito il Micoplasma hominis, l’Ureaplasma urealiticum la Gardnerella, la Morganella e la temuta Chlamydia Trachomatis. Infezioni più gravi, ma fortunatamente più rare, possono essere conseguenti al Gonococco.
Talvolta una prostatite acuta, può essere confusa con altri tipi d’infiammazioni, pubalgie o ancora, il dolore viene erroneamente attribuito alla presenza di ernie o ad una scarsa irrorazione, dovuta essenzialmente al cattivo funzionamento del sistema vascolare dei testicoli. Se invece la muscolatura e le articolazioni del bacino non dovessero apparire in condizioni normali, non sarebbe allora da escludere neanche un’osteite pubica, tuttavia è raro che quest’ultima venga equivocata così spudoratamente.
I sintomi della prostatite acuta possono essere diversi. Solitamente la patologia acuta esordisce improvvisamente ed in modo traumatico, con sintomi simili a quelli di un comune stato influenzale. Febbre, brividi e una sensazione di forte malessere accompagnata da un impellente bisogno di urinare innanzitutto. Si aggiungono poi nelle situazioni più gravi, dolore durante la minzione ed emissione di perdite ematiche con l’urina.
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