Purtroppo in corso di prostatiti croniche molti pazienti riscontrano alterazioni della funzione sessuale. Le cause di tali alterazioni sono molteplici. In primo luogo i dolori che si possono associare all’erezione, causati dall’infiammazione dei nervi pudendi. In aggiunta, i dolori che compaiono proprio nella fase dell’ejaculazione, spesso annientano il desiderio, ripercuotendosi sul rapporto. In molti pazienti anche la paura di contagiare la partner, produce una riduzione della capacità erettile.
Con il termine disfunzione erettile, definita da molti erroneamente come impotenza, in realtà oggi gli andrologi comprendono un ampio e variegato spettro di disturbi sessuali (deficit dell’erezione, dell’eiaculazione e della fase orgasmica).
Un disturbo all’erezione si ha quando, pur essendo presente un buon desiderio sessuale e la situazione relazionale giusta, non si ha un adeguato arrivo di sangue al pene, quindi non si ha una valida rigidità, una buona e duratura erezione. Spesso diversi elementi causali sono intrecciati tra loro e si alimentano a vicenda. L’ipertrofia prostatica, tra le patologie che riguardano la prostata, può essere uno di questi. Con l’avanzare degli anni, infatti, la parte centrale della prostata tende a ingrossarsi fino a superare anche di 2-3 volte le misure ritenute normali. Con l’età aumenta anche il tasso di estrogeni e, essendo la parte muscolare della prostata dotata di un gran numero di recettori per gli estrogeni, aumenta anche il rischio di ipertrofia.
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