Protocollo Terapeutico infiammazione del nervo pudendo e dolore pelvico

Una volta stabilità una corretta diagnosi e una corretta causa (etiopatogenesi) della malattia relativa al Plesso Pudendo / dolore pelvico cronico, il nostro protocollo terapeutico si avvarrà:

  • nel primo livello di miorilassanti sistemici (BACLOFENE) e locali (DILATAN) della muscolatura perineale, associati a benzodiazepine(CLONAZEPAM) ed antiinfiammatori da contatto (clisterini cortisonici).
  • Il secondo livello di terapia si baserà su neuromoderatori (Amitriptilina, Pregabalin e Duloxetina)
  • Il terzo livello utilizzerà infiltrazioni di corticosteroidi e anestetici a livello del canale di Alcock
  • Il quarto livello consistente in un intervento chirurgico di sbrigliamento con rilascio del nervo intrappolato, è ovviamente riservato ai casi più gravi (di solito esiti di traumi).

PRIMO LIVELLO: IL BACLOFENE

Utilizziamo il Baclofene per alleviare i sintomi legati a un’eccessiva contrazione dei muscoli del pavimento pelvico; ha infatti un effetto miorilassante ed antispastico agendo sui recettori GABA a livello del sistema nervoso centrale.

Effetti del Baclofene nello Spasmo del Perineo:

  1. Rilassamento Muscolare:
    • Riduce l’ipertono muscolare del pavimento pelvico, migliorando il rilassamento dei muscoli coinvolti nello spasmo.
    • È utile per condizioni come la sindrome del dolore pelvico cronico (CPPS), in cui gli spasmi del perineo contribuiscono al dolore.
  2. Effetto Antalgico:
    • Attraverso il rilassamento muscolare, il baclofene può ridurre la compressione nervosa e migliorare la circolazione, attenuando così il dolore associato agli spasmi.
  3. Riduzione della Contrattura Riflessa:
    • Diminuisce la reattività dei circuiti neuromuscolari, prevenendo contrazioni riflesse involontarie che spesso caratterizzano questa condizione.

PRIMO LIVELLO: IL CLONAZEPAM

Il Clonazepam è una benzodiazepina utilizzata principalmente come anticonvulsivante e ansiolitico. Nel nostro protocollo viene impiegato off-label grazie ai suoi effetti sul sistema nervoso centrale e periferico.

Effetti del Clonazepam sul Dolore Pelvico Cronico:

  1. Riduzione della Contrattura Muscolare:
    • Il clonazepam ha un effetto miorilassante, utile per ridurre l’ipertono del pavimento pelvico, che spesso contribuisce al dolore pelvico cronico.
    • Questo può essere particolarmente utile nei casi in cui il dolore sia associato a spasmi muscolari o a disfunzioni del pavimento pelvico.
  2. Effetto Sedativo e Ansiolitico:
    • Riducendo l’ansia e favorendo il rilassamento generale, il clonazepam può aiutare ad abbassare la percezione del dolore, che spesso è amplificata da tensioni emotive e stress cronico.
  3. Modulazione del Dolore Neuropatico:
    • Il clonazepam agisce sui recettori GABA-A, inibendo l’iperattività neuronale. Questo lo rende utile in situazioni in cui il dolore pelvico ha una componente neuropatica, come la nevralgia del pudendo o altri disturbi correlati ai nervi del pavimento pelvico.
  4. Regolazione dei Circuiti Centrali del Dolore:
    • Attraverso la modulazione del sistema nervoso centrale, il farmaco può contribuire a “desensibilizzare” le vie del dolore, migliorando la qualità della vita dei pazienti con dolore pelvico cronico.
SECONDO LIVELLO: L’AMITRIPTILINA

I TRE MECCANISMI DI AZIONE DELL’AMITRIPTILINA:

1) L’AMITRIPTILINA ha effetti sui canali del calcio e del potassio che sono sia coinvolti nella  trasmissione del segnale nervoso del  dolore dalla periferia al centro sia nella sensibilizzazione del dolore stesso. Numerosi studi hanno dimostrato che Il numero di canali del calcio aumenta nelle condizioni di dolore neuropatico e ciò può essere responsabile di una neurotrasmissione aberrante del dolore. Questo farmaco è perciò in grado sia di potenziare l’attività delle vie inibitorie discendenti del dolore sia attivare interneuroni che rilasciano direttamente sostanze inibitorie sul dolore come gli oppioidi endogeni (D. Fornasari).

Effetti sui  Canali del Calcio:

L’AMITRIPTILINA riducendo l’ingresso di calcio nei neuroni, limita il rilascio di neurotrasmettitori eccitatori come il glutammato e la sostanza P, contribuendo alla riduzione della sensibilizzazione centrale, un fenomeno che amplifica il dolore nei pazienti con condizioni croniche come la neuropatia o la fibromialgia. Inoltre, agendo sui terminali presinaptici, l’inibizione dei canali del calcio diminuisce l’eccessivo rilascio di segnali dolorosi, attenuando l’attivazione delle vie del dolore con un effetto di riduzione sia dalla periferia al centro che dal centro alla periferia.

Effetti sui Canali del Potassio

L’AMITRIPTILINA influenza anche i canali del potassio, che regolano l’eccitabilità neuronale con effetti che possono contribuire al controllo del dolore e alla stabilizzazione della membrana neuronale. Può infatti potenziare i canali del potassio (cosiddetti rettificanti interni ), che sono fondamentali per il funzionamento e  l’equilibrio delle cellule eccitabili attraverso la loro capacità di stabilizzare il potenziale di membrana rendendo le cellule meno eccitabili e riducendo la trasmissione del dolore. Inoltre l’iperpolarizzazione dei neuroni sensoriali aiuta a spegnere i segnali dolorosi persistenti.

2)  L’AMITRIPTILINA riduce l’attività anomala nei neuroni sensitivi, che spesso contribuisce al dolore neuropatico.

3)  L’AMITRIPTILINA ha anche proprietà sedative che migliorano la qualità del sonno, un fattore critico per i pazienti con dolore cronico. Dormire meglio può ridurre la percezione del dolore e migliorare la resilienza generale del paziente.

SECONDO LIVELLO: IL PREGABALIN

I CINQUE MECCANISMI DI AZIONE DEL PREGABALIN:

IL PREGABALIN è un farmaco anticonvulsivante e analgesico, comunemente utilizzato per il trattamento del dolore neuropatico e come terapia aggiuntiva nelle crisi epilettiche. Il suo meccanismo d’azione, così come quello dell’Amitriptilina coinvolge principalmente l’inibizione della trasmissione nervosa anomala attraverso l’interazione con specifici canali del calcio. Il PREGABALIN agisce prevalentemente legandosi alla subunità dei canali del calcio voltaggio-dipendenti, in particolare nei neuroni del sistema nervoso centrale e periferico. Queste subunità sono cruciali per la regolazione dell’ingresso di calcio nei neuroni, un evento, ricordiamolo, essenziale per il rilascio di neurotrasmettitori dell’impulso doloroso.

  1. Legandosi selettivamente a queste subunità (α2δ) riduce l’ingresso del calcio nei neuroni e di conseguenza riduce il rilascio di neurotrasmettitori eccitatori del dolore come glutammato, sostanza P , ecc. Il risultato finale è quello di modulare il segnale doloroso lungo le vie nervose.
  2. Il ridotto ingresso di calcio diminuisce l’attivazione anomala dei circuiti neuronali, con l’effetto di limitare la sensibilizzazione centrale, un fenomeno comune nel dolore neuropatico cronico.
  3. Il ridotto ingresso di calcio contribuisce inoltre a ridurre il “potenziamento a lungo termine del dolore” (LTP), un processo che amplifica i segnali dolorosi nel midollo spinale.
  4. Anche nei nei nervi periferici danneggiati, il pregabalin svolge un effetto modulatorio riducendo l’eccitabilità neuronale e la trasmissione anomala di impulsi e in ultima analisi migliorando i sintomi del dolore neuropatico.
  5. Sebbene il pregabalin non interagisca direttamente con i recettori GABA (la loro azione inibitoria contribuisce a mantenere l’equilibrio tra eccitazione e inibizione), il suo utilizzo può aumentare i livelli di GABA in alcune aree del cervello, promuovendo un effetto calmante indiretto sul sistema nervoso centrale.
SECONDO LIVELLO: LA DULOXETINA

La Duloxetina, comunemente usata come ansiolitico e antidepressivo agisce inibendo la ricaptazione della serotonina e della noradrenalina in pratica mantenendo in circolo queste due potenti sostanze regolatrici dello umore.

Purtuttavia ha anche indicazioni nel trattamento del dolore neuropatico e delle sindromi dolorose croniche, come la fibromialgia e il dolore pelvico cronico (DPC) attraverso tre meccanisi:

  1. Modula il dolore neuropatico: Agisce sui percorsi centrali del dolore, riducendo la sensibilità nervosa e migliorando la tolleranza al dolore.
  2. Riduce l’iperalgesia: Migliora la percezione del dolore legata alla sensibilizzazione centrale.
  3. Beneficio psicologico: La duloxetina può alleviare l’ansia e la depressione spesso associate al dolore cronico.
Infine per gli igienisti e agli amanti della natura faccio per pura completezza un elenco di sostanze naturali antiinfiammatorie:
  • Aloe vera, un alleato naturale contro le infiammazioni.
  • Malva: un aiuto dalla natura.
  • Artiglio del diavolo contro le infiammazioni.
  • Antinfiammatorio naturale: la spirea.
  • Salice bianco per alleviare le infiammazioni.
  • Ginseng o zenzero per combattere le infiammazioni.

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