Sintomi della prostatite cronica

Sintomi della prostatite acuta e cronicaI sintomi della prostatite cronica possono essere raggruppati in quattro categorie, presenti sia isolatamente che spesso in drammatica associazione:

  • Sintomi dolorosi
  • Sintomi urinari
  • Sintomi della sfera sessuale
  • Sintomi della sfera riproduttiva

Sintomi dolorosi

Sintomi dolorosi sono, di solito, quelli più immediatamente evidenziabili e che con più facilità dovrebbero portare l’urologo esperto alla diagnosi della sindrome dolorosa cronica. Alcuni sono senza dubbio patognomonici, quali l’associazione di

  • dolenzia testicolare mono o bilaterale,
  • pesantezza dolorosa del perineo
  • sensazione di trafittura bruciante e senso di corpo estraneo nell’ano o nell’ampolla rettale.

Altri meno frequenti, ma altrettanto significativi, sono:

  • il fastidio inguinale mono o bilaterale con il senso di “slip stretto”,
  • la pesantezza sovrapubica,
  • il dolore gluteo o alla base della colonna lombo-sacrale.

Talvolta si può accusare dolore, bruciore o fastidiosa ipersensibilità all’interno di una o di entrambe le cosce, con irradiazione al perineo. Tutti questi sintomi hanno la loro origine nella già ricordata infiammazione dei nervi pudendi.

Un significato a parte riveste la  sensazione di bruciore sulla punta del pene all’inizio o/e alla fine della minzione o durante l’ejaculazione. La punta del pene può essere infatti considerata la proiezione esterna del collo vescicale, che, qualora infiammato, reagisce con il dolore, allo stiramento al momento della sua apertura o chiusura, durante la minzione o l’ejaculazione.

Qualora invece il dolore od il bruciore si presentino in maniera continuativa e siano avvertibili lungo tutta la porzione inferiore del pene, devono essere più propriamente riferiti a situazione di uretrite acuta, complicante o meno la prostatite. Un sintomo che pur nella sua inspiegabilità (canali dell’agopuntura?), compare con una frequenza di circa il 20% dei casi, è un prurito/bruciore localizzato alla pianta del piede (di solito sinistro) presente soprattutto durante la minzione o l’ejaculazione.

Tutti questi sintomi possono sia migliorare che peggiorare dopo un’ejaculazione o una defecazione, o non risentirne affatto; spesso invece, risentono o talora si riaffacciano ciclicamente nei passaggi stagionali, soprattutto dall’autunno all’inverno e dall’inverno alla primavera.

Sintomi Urinari

Questo gruppo di sintomi non è appannaggio esclusivo della “prostatite cronica” ma è invece anche frequentissimo nella sclerosi del collo della vescica e nella Ipertrofia Prostatica Benigna. Nella diagnosi differenziale ci aiuterà l'età del paziente, giovanile nei primi due casi e avanzata nel secondo.

Infatti il bisogno di urinare spesso, in scarsa quantità (pollachiuria),la necessità a urinare di notte (nicturia), l’esitazione all’inizio della minzione e lo sgradevolissimo sgocciolio finale, sono in tutti i tipi di pazienti collegate all’iperattività del muscolo vescicale, che reagisce all’ostruzione, su base infiammatoria nel primo caso e su base ostruttiva negli altri due.

Sintomi della sfera sessuale

Si presentano di solito in pazienti con una lunga storia di prostatite/dolore pelvico cronico alle spalle e sono dal punto di vista medico i più difficili da risolvere per la talvolta contemporanea sovrapposizione di problematiche psicologiche quali l’ansia prestazionale, il bisogno di difendere il concetto di se stessi rispetto ad una prestazione sessuale deludente, ecc.
I più frequenti sono i disturbi del desiderio sessuale e dell’ erezione associati o meno alla diminuzione della sensibilità del glande o al contrario all’ejaculazione precoce.

Il Deficit Erettile (nelle sue varie forme) è spiegabile riconducendo il tutto sia ad una sofferenza delle vie della conduzione nervosa sensitive e motorie, sia ad un’alterazione della vascolarizzazione del pene per spasmo a livello del versante arterioso. Inoltre studi recenti hanno fatto ipotizzare  che la causa di questo Deficit Erettile potrebbe essere  il prodursi di una ridotta contrazione delle valvole venose della continenza (con conseguente perdita dell’erezione), per accumulo a quel livello  di sostanze infiammatorie (Citochine).

L’Ejaculazione Precoce (nella sua comparsa tardiva) in un nostro studio ecografico su 115 pazienti affetti da prostatite cronica (2004), è stato significativamente correlato alla presenza di una vivace infiammazione del veru montanum o alla presenza in quella sede una o più formazioni fibro-calcifiche .

In presenza di Emospermia ( sangue nello sperma) è frequente la rilevazione di calcoli nei dotti ejaculatori.
La diminuzione della libido invece, fino alla totale scomparsa di interesse sessuale, associata o meno alla capacità di raggiungere l’orgasmo (anorgasmia), è una problematica spesso drammaticamente presente e che nei racconti dei nostri pazienti è molto spesso associata alla paura di essere reinfettati o di trasmettere una malattia al partner oppure di subire le attese conseguenze dolorose durante o dopo l’ejaculazione.

In questi casi, infatti, il dolore compare in maniera sorda nella regione perianale, durante o dopo l’ejaculazione e può perdurare per ore od anche per giorni. Questo dolore è di solito conseguente ad uno stiramento acuto dello sfintere uretrale con riacerbazione della sindrome spastica perineale e attivazione di quei meccanismi precedentemente descritti.

Sintomi della sfera riproduttiva

In pazienti diventati improvvisamente infertili, la causa è quasi sempre da riferire ad una infezione pregressa o in atto. Come abbiamo infatti accennato precedentemente, il liquido secreto dalla prostata ha fra le sue funzioni, quella di dare energia e nutrimento agli spermatozoi dopo l’ejaculazione, nel loro viaggio verso l’ovulo.

Ma se questo liquido prostatico è alterato da una situazione infettivo/infiammatoria, come conseguenza, gli spermatozoi potranno essere poco mobili (astenospermia), fino ad arrestarsi completamente ed la loro vita sarà più breve. Potranno inoltre presentare vistose malformazioni (tipicamente della testa in presenza di Chlamydia Tracomatis).

Nella nostra vastissima esperienza, con cicli di infiltrazioni prostatiche, abbiamo potuto ridare il sorriso (ed un bebè),
a molte coppie infertili!

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